SYN...SENZA LIMITI CON PASSIONE DAL 2003

...in occasione del 15° anniversario

SLOW&MOTION

Che cosa accadrebbe se, invece di limitarci a costruire la nostra esistenza, avessimo la follia o la saggezza di danzarla?

Roger Garaudy

 Regia e Coreografie: Giorgia Panetto

Testi: Fortunato Cacco, Alan Watts

Voci: Giulia Roversi, Jacopo Gobber

Tecnico suono: Jacopo Gobber, Andrea Zenaro

La Coreografia iniziale, “D’istanti”, è stata finalista al Festival Internazionale Escena Mobile a Siviglia nel 2018. Alessandra Zanella ha vinto il premio come Miglior Artista al Festival Internazionale delle Abilità Differenti nel 2018.

Lo spettacolo ci porta in una dimensione onirica, dove sogno e realtà si fondono e si confondono. È lo spazio del possibile, del diverso, dell’inconscio. È il luogo dell’incontro e dello scontro. Vedere attraverso e sentire oltre sono condizioni imprescindibili per capire l’Altro. A volte, bisogna uscire dai propri schemi, tirare fuori la testa dalla sabbia per potersi permettere di cambiare, crescere, migliorare. Il gruppo in scena questa sera frequenta il Laboratorio Coreografico Inclusivo che Diversamente in Danza promuove presso “Accademia Metangala” di Lugagnano. È composto da 21 danzatori molto diversi tra di loro, tra i 7 e i 43 anni, ognuno con possibilità di movimento e di espressione uniche e particolari, che portano la loro individualità nella regia corale dello spettacolo. La diversità non è un limite, ma una risorsa di cui l’arte performativa contemporanea può arricchirsi per esplorare le infinite possibilità del corpo e della mente umana. Il palcoscenico può dare a persone con eleganza, creatività e possibilità diverse una strada nuova per realizzare se stessi nella vita.Ogni movimento che esprime tensione verso l’intenzione, anche se imperfetto e incompiuto, racchiude in sé un’eleganza che tocca le corde di chi lo osserva, con delicatezza e verità.

ANIME CORAGGIOSE – Quando l’opera d’Arte veste l’Anima

 

Dipinti e abiti: Katia Longoni                   

Coreografie: Giorgia Panetto

LE OPERE

Smarrita:

Anima:

Anima:

Cicatrici:

Empatia:

Rinascita:

Alice:

Volontà Indomita:

Angela Barucco

Maria Alejandra Cavaioni

Giulia Olivieri

Monica Garatti

Melissa Mingoni

Isabella Fatale

Alice Longoni

Federica Brutti

Nelle opere che l’artista veronese ci presenta è racchiuso il senso del suo percorso artistico, quel voler raccontare la realtà nel suo continuo evolversi, nelle ferite e cicatrici che la vita spesso ci riserva. In primo piano sempre la figura femminile, una reinterpretazione della Donna protagonista del proprio tempo.  

Un’anima coraggiosa, una guerriera, una personalità tenace ma anche sognatrice ed estremamente bella ed elegante si nasconde nel segno deciso che l’artista lascia sulla tela, accompagnato da un cromatismo forte ed intenso che lascia risaltare ogni dettaglio di corpi e volti.

La pittura si è unita alla danza completando, nell’immagine e nel movimento, la sua suggestiva narrazione.

Sul corpo delle ballerine i segni del tempo, come nei dipinti di Katia Longoni; gli abiti di scena reinterpretati e disegnati come un quadro; l’eleganza e la leggerezza armonica della danza che contrasta con la forza ed il coraggio che comunicano invece i soggetti dei quadri appesi alle pareti. Un continuum di sensazioni e di emozioni che dalla tela passa alla realtà attraverso il movimento coreografico. Perché il linguaggio dell’Arte, sia essa pittura, musica o danza, diventa uno ed universale quando va a toccare le corde dell’anima di chi ne fruisce.

www.longonikatia.com

Regia del Cortometraggio: Edoardo De Luca

Coreografie: Federica Brutti, Giorgia Panetto

 

Sara porta dalla nascita una vistosa macchia color vino che le copre la metà sinistra del viso e la telecamera le gira impietosa attorno sottolineando il colore e lo stigma. Ambientato nel centro storico di Verona, il video ha la forza di mettersi dalla parte di Sara e gli occhi delle persone che incontra sul ponte scaligero di Castelvecchio entrano nella telecamera come entrassero nella sua pelle. È l’incontro-scontro con Giulia, distratta a digitare sul suo smartphone, a cambiare il corso narrativo del cortometraggio: perché non mi guardi negli occhi? Chiede Sara a Giulia e lì nasce quella simbiosi che porta la macchia a migrare da un viso all’altro, mettendo Giulia, che siamo (e saremo, alla fine dello spettacolo) tutti noi, nei panni di Sara.

Il cortometraggio, cui si ispira e intorno al quale ruota tutta la performance, ha vinto il Primo Premio al Festival “Uno sguardo raro”, festival di Roma che ha portato in concorso quasi mille film da 140 paesi.La giuria ha conferito il premio a Edoardo De Luca per aver centrato l’obiettivo nonostante i pochi mezzi a disposizione. Un messaggio forte, d’impatto, il senso d’esclusione, il bisogno di socialità.Gli occhi di un’anima cosi forte da spingerci a guardare oltre la sua macchia e vedere le sue qualità e potenzialità e non solo la sua diversità – recita lamotivazione della giuria internazionale di esperti.

Intorno alle scene del cortometraggio si sviluppa lo spettacolo, che vede 28 danzatrici alternarsi sul palco. Ognuna di loro è una piccola, grande Sara. Ognuna di loro può scegliere di diventare una piccola, grande Giulia.

Ognuno di noi, seduti in sala, può scegliere di guardare oltre la macchia, oltre la stampella, oltre l’emiparesi, oltre gli occhi a mandorla, oltre la diversità e incontrare la Sara, Giulia, Lilia, Giorgia, Federica, Elisa, Giada, Camilla…

 

L’assolo di Camilla, dal titolo “Trisomnia”, coreografia centrale dello spettacolo, ha vinto la Menzione Speciale nella categoria Fantasy al concorso di danza “Città di Verona”.